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Quando parliamo del “Palazzo della Memoria” in molti ci chiedono cosa sia.

Ebbene, in questo articolo cercherò brevemente di spiegartelo.

Ti sarà sicuramente capitato di cercare di memorizzare infiniti nomi di ossa, muscoli e organi oppure articoli con numerosi commi che si confondono l’uno con l’altro.

Il loop è sempre questo: leggi, sottolinei e colori le dispense o il libro con i tuoi amatissimi evidenziatori, fai uno schema, una mappa, ed infine ripeti finché non ti entrano in testa.

Peccato che il giorno dopo non ricordi nulla.

A questo punto, quando realizzi di aver buttato interi pomeriggi sopra a pagine che non ricordi nemmeno di aver letto, pensi di essere un fallito e inizi a chiederti perchè hai scelto l’università quando avresti potuto fare il tiktoker o l’influencer.

A parte gli scherzi, purtroppo, è una situazione molto comune.

Ti è infatti sicuramente capitato di svegliarti in piena notte sognando di fare scena muta, di avere il terrore di andare all’esame e non ricordare quello che hai ripetuto il giorno prima.

Lo so bene perchè anche a me, prima di usare questo metodo, è capitato.

Era il giorno prima dell’esame di Diritto del Lavoro e per la paura di non ricordare i numerosi decreti e norme, ho rinunciato ad andare a dormire fino alle sei del mattino, trascorrendo tutta la notte a ripetermi ciò che non ricordavo e che avevo paura di dimenticare.

Questo è stato uno sforzo immane per la memoria e che non ha fatto venir meno neppure l’ansia.

Ma è possibile dover passare un travaglio simile per ogni esame?

Oggi posso dire che se avessi conosciuto il palazzo della memoria, avrei dormito sogni tranquilli.

Per fortuna ho rimediato.

Il problema con il metodo classico è che leggiamo le informazioni e cerchiamo subito di ricordarle ripentendole più volte. Queste informazioni finiscono all’interno della nostra memoria, ma come si fa a ripescarle?

Non c’è infatti un sistema prestabilito e ordinato con cui noi immagazziniamo questi dati, e c’è il rischio, come quando si hanno tanti file disordinati sul desktop, di non ritrovarli più.

Questo metodo di studio miete vittime in continuazione e costituisce la vera problematica che addossa allo studente forti ansie pre-esame e il timore di non sapere nulla, nonché di fare scena muta davanti al professore o all’assistente.

C’è una soluzione a tutto questo.

Un metodo di studio personalizzato che contiene al suo interno una fetta importante: il Palazzo della Memoria.

Attraverso questa antica tecnica di memorizzazione – utilizzata perfino da Cicerone e da Giordano Bruno – molti studenti hanno potuto dare una svolta concreta alla propria carriera universitaria, iniziando a ricordare a lungo periodo i concetti studiati e a non dimenticare il giorno dopo ciò che avevano assimilato il giorno prima.

Il Palazzo della Memoria sfrutta, infatti, la capacità di aree mentali che di solito durante lo studio non vengono utilizzate come quella dell’immaginazione e della creatività.

Riesce ad ordinare e catalogare tutti quei file disordinati di cui ti parlavo prima.

Anche se sembra una tecnica complicata, arrivando alla fine di questo articolo, riuscirai a ricrederti.

Attraverso la creazione di immagini legate ai concetti è possibile dare forma e vita agli argomenti studiati.

Quindi, non occorrerà più sforzarsi nel ricordare parole o frasi lette sul libro. Esse rivivranno davanti ai tuoi occhi.

In pratica ogni parola che non riesci a ricordare, o semplicemente l’ordine dei concetti, verrà trasformata in un’immagine strana, vivida che inserirai all’interno dei luoghi che conosci, detti loci maior, un esempio può essere la tua casa, ma anche l’università o il parco vicino casa tua.

Dentro i loci maior ovviamente ci sono i loci, ovvero gli oggetti con cui farai interagire le immagini che rappresentano i tuoi concetti.

Un locus può essere una sedia, un divano, un letto, ecc.

Utilizzando questa tecnica mnemonica, dunque, sarà possibile imprimere durata e qualità al proprio ricordo, a differenza di ciò che accade con il leggi e ripeti.

In pratica le case diventeranno le cartelle del tuo esame che potrai ordinare nel tuo desktop, aprendo ogni cartella (locus maior) e ripercorrendola in senso antiorario, troverai i tuoi loci e le rispettive immagini ad aspettarti.

Dalla combinazione tra immagine, fantasia e spazio, nasce quindi la memoria per come non è stata mai utilizzata e per come nessuno ha mai pensato di intenderla, utilizzando una tecnica innovativa e decisiva per cambiare il proprio metodo di studio.

E ti chiederai: “ma nella preparazione di un esame grande mi bastano i loci per inserire le immagini?”.

La risposta è sì.

Nel libro “Dieci Passi alla Memoria”, scritto da Federica Gatti e a cui ho collaborato, questa tecnica di memorizzazione viene spiegata “passo dopo passo” con esercizi pratici da svolgere direttamente sul libro.

Il primo esercizio che ti consiglio di svolgere è proprio quello di trovare le cartelle per il tuo esame, vedrai che non saranno poche!

Per la preparazione dell’esame di anatomia patologica, ad esempio, Federica non ha certo esaurito le stanze per memorizzare; così come non le hanno esaurite gli studenti di giurisprudenza che hanno preparato con MedLaw Method l’esame di procedura civile oppure io stesso nella preparazione dell’esame orale in avvocatura.

Perciò, se desideri avere i primi due capitoli gratuiti del libro “Dieci passi alla Memoria”, entra sul sito www.medlawmethod.com e lascia la tua mail.

Ti sarà inviato il file contenente i due capitoli omaggio. Se non vedi arrivare il file controlla nella tua casella spam.

Se invece sei stanco/a di avere paura prima dell’esame, di essere in ansia, di non ricordare o di bloccarti davanti all’assistente o al professore, allora acquista il libro, basta cliccare qui.

Buono Studio!

Avv. Marco Paniccia
Coach di Giurisprudenza

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